È ora di degustare l’atmosfera del mito e di prepararsi a un viaggio suggestivo dove osano solo gli eroi! La nostra Alessandra è stata la musa della serata firmata @enogirls_ a tema Vino e Odissea. Un viaggio entusiasmante dalle sensazioni evocative, pronto a conquistare il cuore e il palato di chi ha amato le leggende della mitologia greca, un omaggio ai vini dell’Odissea che avrebbe incantato anche Omero. Entriamo subito nel vivo!

I Vini dell’Odissea: oltre gli espedienti narrativi 

Chi non conosce l’Odissea?!? Famoso poema greco scritto da Omero, uno dei primi in cui compare il vino. Ulisse lo usò per ubriacare Polifemo e poter poi scappare di nascosto con i suoi compagni nascosti sotto le pecore. Cit. “Poiché cibasti umana carne, vino / Bevi ora, e impara, qual su l’onde salse / Bevanda carreggiava il nostro legno” disse Ulisse porgendo una coppa di vino al ciclope.

 

Ulisse ubriaca Polifemo – Villa Romana – Piazza Armerina (Enna)

 

Nell’antica Grecia il vino era una bevanda diversa da quella di oggi, veniva allungato con acqua, spezie e miele per ridurne gli effetti. Solo alle divinità era consentito berlo puro perché con il loro carattere sovrumano erano in grado di gestire l’intossicazione data dal suo consumo.

 

Dioniso – dio greco del vino e dell’ebbrezza

 

Non avendo a disposizione, fortunatamente, il vino dell’antica Grecia, abbiamo pensato di fare un viaggio di 4 tappe nelle quali assaggiare vini di cantine che portano nel nome un richiamo all’Odissea.

 

Dalla Grecia alla Sicilia passando per l’Abruzzo: La tappe di un viaggio straordinario 

Si parte così dalla Grecia, con l’assaggio di un rosè da uve Xinomavro, vitigno a bacca rossa autoctono della Grecia. Lo abbiamo assaggiato qualche anno fa in occasione di una degustazione di vini greci e ci aveva colpito per la sua freschezza e facilità di beva, nonostante le spigolosità del vitigno come acidità e tannini. Uno dei descrittori principali è il pomodoro oltre ai frutti rossi.

 

  • CANTINA ALPHA ESTATE – Grecia

È una delle cantine più grandi in Grecia, situata a nord ovest nell’altopiano di Amyndeon e copre un totale di 220 ettari tutti di proprietà della cantina ad un’altitudine di 620-710 m. La cantina Alpha Estate fa parte della rete di aree ecologiche protette “Natura 2000”, istituita dall’Unione Europea e osserva quindi i requisiti per la coltivazione sostenibile e l’armonia con le risorse naturali.

 

Cantina Alpha estate

 

Il Rosè in degustazione è prodotto da uve Xinomavro 100% con una macerazione a freddo di 12 ore con una fermentazione alcolica a temperatura gradualmente crescente senza avere eccessiva estrazione ma offrendo complessità aromatica al vino. 69 gli ettari di vigneto lineare dedicati a questo vitigno. Post macerazione il vino sosta sui lieviti per due mesi.

 

Si presenta dal colore rosa brillante, con riflessi color salmone. Naso fruttato, petali di rosa, pesca e fragole. La bocca è fresca, equilibrata, con note agrumate, fruttate e il sorso snello. Si abbina bene con la cucina locale, peperoni rossi arrostiti, pomodori e peperoni ripieni. Pasta in salse leggere di pomodoro, salmone alla griglia, torte di granchio, zuppe piccanti di gazpacho, pizze e con una grande varietà di cucine esotiche, cinesi, tailandesi, giapponesi.

  • TENUTA ULISSE –  Abruzzo 

Il nostro viaggio prosegue spostandoci dalla Grecia in Abruzzo, su territorio Italiano, per arrivare alla Tenuta Ulisse. Cognome degli attuali proprietari, i fratelli Antonio e Luigi Ulisse la tenuta è stata fondata nel 2006 e rappresenta il simbolo del rinascimento enologico dell’Abruzzo, puntando alla valorizzazione dei vini del territorio derivanti da autoctoni quali: Pecorino, Passerina, Trebbiano d’Abruzzo, Cococciola, Montepulciano d’Abruzzo.

Tenuta Ulisse

 

Tra i loro vini abbiamo scelto di degustare il Pecorino, vitigno a bacca bianca, prodotto con una criomacerazione a freddo, una pressatura dolce e una lenta fermentazione in acciaio.

 

Il calice si presenta di colore giallo paglierino abbastanza intenso. I profumi sono molto intensi con delle piacevoli note di frutta bianca come la pesca, di agrumi e la frutta esotica. in bocca si fa apprezzare subito per la sua buona acidità e mineralità, è un vino sapido. Tornano gli agrumi e la frutta esotica come la papaya e l’ananas. Il finale è di grande persistenza e piacevolezza. Ottimo con antipasti di pesce crudo, primi piatti e arrosti di pesce, o anche solo come aperitivo.

 

  • AZIENDA AGRICOLA MORETTI OMERO – Umbria 

Dalla Tenuta Ulisse in Abruzzo andiamo a trovare Moretti Omero in Umbria per assaggiare il suo vino Nessuno. Azienda biologica dal 1992 a gestione famigliare dove l’artigianalità è un vanto e una filosofia, amando e promuovendo le varietà autoctone di questo territorio come il Sagrantino, il Trebbiano Spoletino, il Grecchetto e la Malvasia.

 

Azienda Agricola Moretti Omero

Abbiamo scelto di degustare il vino Nessuno che tra l’altro in etichetta ha proprio una pecora. E cosa lega la pecora al tema della serata vini e Odissea?? La via di fuga di Ulisse e i suoi compagni dalla grotta di Polifemo. Composizione: 85% di uve Grecchetto e 15% di uve Malvasia, vitigni a bacca bianca del territorio. Il suolo è prevalentemente argilloso e calcareo e unisce la struttura del Grecchetto all’intensità della Malvasia.

 

 

Si presenta di colore giallo paglierino dorato. Al naso inizialmente delicato si apre con frutta a polpa bianca, fiori bianchi, camomilla, acacia e fresia. Note anche di salvia. Il sorso è morbido e persistente. Ottimo per aperitivi e antipasti. Da provare anche con sushi e pesce crudo. Noi lo consigliamo con la pasta al pesto, la delicatezza del vino ha accompagnato e esaltato l’aromaticità del pesto.

  • CANTINE DI NESSUNO – Sicilia 

Terminiamo il nostro viaggio con una tappa in Sicilia alle Cantine di Nessuno, per assaggiare il loro Nuddu – Nessuno in siciliano. Situata nel versante Sud Est del vulcano, con vigneti tra i 600 e 900 mt slm, l’azienda agricola volutamente ha differenziato il suo nome dall’uso di riferimenti di persone, casate, tenute e quant’altro di uso più comune, indicando come Nessuno il proprio nome per ribadire il legame con la terra che è di tutti e quindi di nessuno.

Cantine di Nessuno

 

Nuddu, Etna Rosso a base di uve Nerello Mascalese 85% e Nerello Cappuccio al 15%. I vigneti hanno tra i 30 e i 90 anni di età con esposizione a sud est del vulcano tra i 700 e 900 mt, bella escursione termica tra il giorno e la notte. La viticoltura è di tipo eroico, per le pendenze elevate date dai fianchi del vulcano e le rese sono basse anche per l’età dei vigneti che producono comunque con elevata qualità. Fermentazione alcolica in acciaio e affinamento in barrique per 30 mesi più 18 mesi di bottiglia. Lo abbiamo scelto perché oltre a essere in linea con l’argomento della serata si lega a una degustazione recente a tema vini vulcanici, espressione territoriale che si ritrova appieno nel calice.

Si presenta di color rosso rubino con riflessi granato, limpido. Al naso emergono sentori di frutti rossi maturi, spezie dolci, sensazioni minerali, floreali. Il sorso è morbido, fresco, di grande sapidità, abbastanza tannico e di buon corpo. L’annata in degustazione era una 2016 che al sorso sembrava molto più giovane, nessuno ha percepito fosse un vino di 7 anni, l’unico appunto al naso invece, che lasciava percepire l’annata calda. E si conclude qui anche questo viaggio degustativo.

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