Il comunicato ufficiale è del Social del cinguettìo: Twitter passa da 140 a 280 caratteri per ogni tweet, per ora, in via sperimentale.

Fin dalla nascita, il social network ha avuto come principale punto di forza la rapidità e l’essenzialità della comunicazione. Scrivo poco, scrivo spesso, scrivo live: commento un dibattito televisivo o un evento cui partecipo, re-twetto una dichiarazione importante e lo faccio usando 140 caratteri.

Semplice ed efficace, ma non basta più.

Ora Twitter sembra quasi volersi adeguare ad altre logiche, il tutto per cercare di soddisfare le esigenze dei nuovi fruitori dei Social, che desiderano più spazio per descrivere i propri momenti, le proprie opinioni ed emozioni.

Gli utenti preferiscono il like

Twitter ha subito un costante calo di utenti attivi negli anni, descritto in due numeri: poco più di 300 milioni contro 2 miliardi, rispettivamente gli utenti Twitter e quelli Facebook. Una differenza abissale. Qualcosa andava fatto per attirare nuovi utenti e soprattutto investitori, da sempre ingolositi dalle novità.

Questo, per Twitter non è un semplice raddoppio dei caratteri disponibili, ma un ulteriore tentativo di avvicinarsi agli altri social, sia come numeri sia come fruibilità.

Twitter regala più spazio alle emozioni

Ufficialmente il raddoppio dei caratteri è stato scelto per dar la possibilità a tutti gli utenti di poter descrivere, nella propria lingua, concetti e pareri completi, senza rinunciare a termini ricchi di significato che in soli 140 caratteri possono perdersi.

Il cambiamento, però, non riguarderà gli utenti asiatici quali coreani, cinesi e giapponesi. Questo perché gli ideogrammi comunicano molte più informazioni, rispetto alle altre lingue, con pochi caratteri.

Il passaggio da 140 a 280 caratteri sarà un bene o verrà snaturata l’anima originaria del social fatta di tweet lampo? È ancora troppo presto per poter giudicare. Non ci resta che aspettare e vedere se il cinguettìo prolungato arriverà alle orecchie di utenti sempre più esigenti.