Quando un tema caldo incontra i social, l’effetto heat è inevitabile.

Siamo creativi, siamo comunicatori e amiamo gli animali. Tanto. Anzi, tantissimo. I nostri Pet Friday ne sono la prova ed è per questo che la mattanza dei randagi in Sicilia e il flaming sui social ci ha fatto sentire coinvolti e ci ha spinto a riflettere.

La reazione del popolo di Facebook e la risposta delle Istituzioni

Il ritrovamento di 40 cani randagi, morti per avvelenamento, in un capannone dismesso di Sciacca ha lasciato tutti sgomenti.

La reazione degli animalisti è stata accesa e immediata: il presidente dell’associazione Aidaa, Lorenzo Croce ha denunciato il sindaco Francesca Valente in quanto “prima responsabile per il benessere dei randagi presenti sul territorio”.

Dal flaming all’insurrezione sui social, il passo è stato breve: accanto alle rimostranze di attivisti e amanti degli animali ci sono state minacce dei flamers alla Valente, che ha prontamente espresso la propria indignazione per la mattanza dei randagi.

Parole che non hanno sortito l’effetto di pacificazione voluto e hanno spinto i volontari dell’Enpa di Catania, Adrano e Agrigento a recarsi sul luogo della strage. Anche loro puntano il dito contro la negligenza delle istituzioni che spesso dimenticano le normative in materia di protezione degli animali sul territorio.

Per arginare la polemica, il presidente della regione Sicilia, Gianfranco Micciché ha nominato consulente Giovanni Giacobbe, punto di riferimento per molte associazioni animaliste locali per affrontare e combattere il problema del randagismo.

Tra polemiche e iniziative di solidarietà

Intanto, su Facebook continua a imperversare la polemica tra gli utenti delle due “opposte” fazioni combattute a suon di insulti e minacce. Comportamenti da condannare senza riserve e non solo per una questione di netiquette.

I social sono intossicati dai flamers, specialmente in occasioni come queste e ogni volta riusciamo ancora a stupirci di quanto odio riescano a fomentare.

Fortunatamente, esiste anche il lato più virtuoso della community che si mobilita condividendo petizioni anti-randagismo, come quelle promosse da change.org e iniziative a diretto contatto con le istituzioni come fatto dalla LAV. Queste invece, sono le cose che amiamo condividere.

Perché amiamo gli animali e l’uso costruttivo dei social.

 

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