Siamo campioni di binge-watching, amiamo i cult e non potevamo resistere al fascino di Mercoledì. La serie di Netflix che il 14 dicembre scorso è diventata la seconda più guardata di sempre dopo Stranger Things, ci ha tenuto incollati allo schermo dal primo all’ultimo episodio.

La ragazzina dalle trecce nere e i colletti inamidati è tornata in forma smagliante, nonostante sia nata nel 1940 dalla fantasia del disegnatore Charles Addams.

L’humor nero, il gusto per il macabro, il sarcasmo, la grande intelligenza fanno di lei un personaggio magnetico che non si può far a meno di ammirare.

Mercoledì è quello che vorremmo essere: autentici, unici e imperfetti

Mercoledì Addams strizza l’occhio alle atmosfere goth dell’Ottocento inglese, eppure questa nuova versione più patinata e affine all’estetica dell’immaginario adolescenziale di oggi non perde la sua vera essenza.

Quella della ragazza libera di sentirsi sé stessa, imperfetta, che ha il coraggio di distinguersi dalla massa, anche in un college di freaks come la Nevermore Academy.

La storyline della giovane Addams che in questa versione ha anche poteri psichici, la passione per la scrittura e per le indagini ci insegna, puntata dopo puntata, come uscire dalla comfort-zone, tentando di crescere ed evolversi.

Niente false cortesie e una trama avvincente 

La sua strana amicizia con Enid e il triangolo amoroso con i due ragazzi ci mostrano una persona che riesce a cambiare senza allontanarsi dalla propria identità.

Mercoledì coltiva la propria unicità e riesce ad essere sempre vera, in barba a tutte le convenzioni sociali. Niente false cortesie, solo una persona che corre sul filo della propria storia.

Una storia che è piena di colpi di scena e di Mano (sì, l’adoriamo e ne vorremmo una personale) in cui Mercoledì riesce a tener testa ai bulli della scuola di Pugsley, alla reginetta di Nevermore e al mostro che si aggira per Jericho con la stessa verve. Forse è proprio per questo che ci piace.

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